Una sorta di "censimento" dei medici e degli odontoiatri che sono rimasti coinvolti nella vicenda del Registro italiano dei Medici, al fine di poter conoscere il dato complessivo dei professionisti interessati, per valutare ulteriori iniziative a tutela degli iscritti.
È quanto si propone la Fnomceo che, a tal fine, ha chiesto a tutti gli Ordini di comunicare il numero dei propri iscritti che risultino aver aderito al Registro Italiano dei Medici. Questo, scrive la Federazione, "al fine di poter giungere ad una, da tutti auspicata, conclusione definitiva della questione".

La vicenda nasce infatti da lontano e sembra non vedere ancora una fine: era il 2010 quando Molti medici e odontoiatri cominciavano a ricevere, via mail o per posta, richieste di "aggiornamento attivo" dei loro dati, inseriti, a loro insaputa e in maniera incompleta o errata, in un "Registro Italiano dei Medici". I toni formali della comunicazione e la carta intestata, sulla quale compariva il simbolo del Caduceo, potevano trarre in inganno, lasciando sottintendere una qualche obbligatorietà burocratica o legale dell'iscrizione. Quando poi il professionista aggiornava i suoi dati e rispediva il modulo controfirmato, sottoscriveva in realtà un abbonamento a pagamento di durata triennale, tacitamente rinnovato di un anno a ogni scadenza, con un canone di circa 1000 euro annui. Dopo l'invio della prima fattura (che arrivava rigorosamente dopo la scadenza dei termini per il recesso), iniziava una lunga serie di solleciti di pagamento, con l'aggiunta di ulteriori somme per morosità e spese di recupero. In alcuni casi, la Società titolare del Registro minacciava di adire un'autorità giudiziaria straniera per procedere al recupero dei crediti. Minacce che, a quanto si apprende dalla Fnomceo, continuano a tutt'oggi, "suscitando nei professionisti un estremo stato di emotività e di ansia e contribuendo a creare un consistente allarme in un vasto strato della Categoria".
A nulla, dunque, sembrano essere valse le due sentenze da parte dell'Antitrust, che ha sanzionato la società portoghese United Directios Lda, che gestisce il Registro, per un totale di 600mila euro.
Segnalazioni all'Antitrust erano state avanzate dalla stessa Fnomceo. Sempre la Federazione ha presentato denunce per truffa alla Procura della Repubblica e alla Polizia Postale. Ed è "anche per poter provvedere ad ulteriori denunce alle Autorità giurisdizionali competenti" che ora vuole avere piena contezza del numero dei professionisti coinvolti: gli iscritti che avessero aderito possono dunque utilmente rivolgersi al proprio Ordine di appartenenza.

Ufficio Strampa FNOMCeO